La Lettera 22 è la macchina da scrivere utilizzata dal brig. G. Quartuccio nella redazione dei rapporti di servizio e della corrispondenza più o meno riservata del suo dirigente, il commissario dr. Colasanti.
Seduto su di una piccola scrivania di fronte a quella del commissario, il brigadiere Quartuccio passa la maggior parte delle sue giornate a tradurre per iscritto le parole del suo dirigente, sempre impegnato nella delicata attività di dirigente della sezione omicidi.
Vengono indicate di seguito le principali caratteristiche tecniche della macchina da scrivere utilizzata in tutte le questure d’Italia.
La tastiera è incorporata nella carrozzeria in alluminio. Il rullo è incastrato senza sporgenze, ad eccezione della manopola, rispetto al piano orizzontale della macchina; la leva dell’interlinea è emergente ma più compatta nel corpo della macchina rispetto alla Lexikon, per rispondere alle esigenze di trasportabilità e di limitato ingombro. La macchina per scrivere misura 8,3 × 29,8 × 32,4 cm, risultando, nonostante il peso di circa 4 kg, estremamente funzionale al trasporto per i canoni dell’epoca. L’unità della carrozzeria è ottenuta nonostante la divisione della scocca in due parti per consentire la pulizia dei martelletti, la sostituzione del nastro di scrittura e un più facile accesso agli altri dispositivi. Viene venduta accompagnata da una valigetta in cartone o similpelle con maniglia in modo da agevolarne il trasporto.
La Lettera 22 è una macchina per scrivere con leve di scrittura a pressione. Ogni volta che viene premuto un tasto, il martelletto corrispondente, tramite il cinematico, va a battere sul nastro con inchiostro rosso o nero dietro al quale si trova il foglio di carta, sul quale viene così impresso il simbolo corrispondente. Una piccola leva situata in alto a destra della tastiera può essere usata per controllare la posizione del nastro e selezionare se battere in colore nero, in colore rosso o senza inchiostro (in caso di copie con la carta carbone o per la preparazione di matrici a inchiostro per il ciclostile).
Il movimento del nastro, che si ha a ogni pressione, cambia direzione automaticamente quando il nastro è finito su entrambe le ruote. Due sensori meccanici, vicino a ogni ruota, si spostano quando il nastro si tende (ciò indica che sta finendo) e fissano la ruota giusta al meccanismo di trasporto del nastro staccando l’altra. La tastiera è del tipo QZERTY, impostazione tipica delle macchine per scrivere italiane. Oltre ai tasti di scrittura la tastiera include una barra spaziatrice, due tasti delle maiuscole, un tasto fissamaiuscole, il tasto di ritorno e un tasto di tabulazione. Di questi solo il tasto di ritorno ha indicato un simbolo su di sé (una freccia rivolta a destra), mentre gli altri cinque citati vengono lasciati vuoti.
L’insieme dei tasti di scrittura ha alcune evidenti mancanze; ad esemmpio non è presente il tasto col numero 1, che si deve scrivere premendo la lettera l (elle) minuscola oppure la I (i) maiuscola. Allo stesso modo non è presente lo zero, che si ottiene con la O (o) maiuscola. Sebbene questo oggi possa sembrare strano, era invece piuttosto comune nelle vecchie macchine per scrivere. Mancano anche i tasti per le vocali accentate maiuscole usate nella scrittura della lingua italiana, e per accentare una vocale maiuscola si doveva battere dopo di essa un apostrofo.